Il sito personale di Luigi Brasili

Homepage

Pubblicazioni

Biografia

Altri autori

I miei racconti

Pillole

Varie


Notizie sul libro, recensioni, etc.
La scomparsa dell'elfo

DelosBooks

Una ragazza ritrovata nella sua automobile, nascosta in un boschetto ritrovo di coppiette. Tutti accettano l'ipotesi del suicidio, ma l'ispettore Bruno Cannivaro non ci crede. C'è un diario, e la statuetta di un elfo, scomparsa. Bruno odia gli elfi ma ancora di più i bastardi come quello che è coinvolto nella morte di Laura. La scomparsa dell'elfo, Luigi Brasili

Delos Crime: La scomparsa dell'elfo

La scomparsa dell'elfo

Luigi brasili - DelosDigital (DelosCrime)
La scomparsa dell'elfo
ISBN:9788867757879
Prezzo: 2,99 €

acquistabile in tutti gli store digitali e sul sito dell'editore: DelosDigital


La morte di una scrittrice. Per tutti è un suicidio, ma non per l’ispettore Cannivaro.

Indietro

La scomparsa dell'elfo, un poliziesco ambientato nella mia città, Tivoli

Un estratto: I lunghi capelli lisci formano una tendina nera sul finestrino della Smart. L’occhio sinistro, chiuso, il naso e la bocca si intravedono appena in mezzo ai capelli. L’uomo allunga un braccio e colpisce il vetro con le nocche. ― Signorina? La mano abbronzata indugia sulla portiera prima di decidersi a tirare. Poi lo sportello si spalanca di colpo e l’uomo fa un balzo indietro. Il corpo della donna scivola all’esterno e cade, immobile, sull’erba. Dei segni scuri segnano i polsi. La gonna corta è inzuppata di sangue e dei rivoli rappresi si allungano come ragnatele sulle gambe nude. ― Oh Madonna ― dice il contadino in un filo di voce. ― Oh Madonna ― ripete, mentre corre verso il trattore. ... Una lunga teoria di testi universitari era accompagnata da decine di coste colorate. Prese un libro a caso e ne esaminò la copertina. Era una delle innumerevoli saghe fantasy che facevano il verso a Tolkien. Sulla sovraccoperta un giovane dalle orecchie puntute dominava la scena. Elfi. Ripose il libro quasi scottasse. Da giovane si era nutrito letteralmente di libri con elfi e troll e altre creature simili. Al punto da farne un’indigestione. Con la conseguenza, complici tempo e destino, di non sopportarne più neanche la vista. Adesso la sua idiosincrasia per gli elfi era tale che se, per assurdo, gliene fosse capitato uno a portata di scarpa l’avrebbe preso immediatamente a calci nei coglioni. Ammesso che ne fossero dotati, così puri, così perfetti, così finti.

Guestbook

Links

Scrivimi

Cannivaro seguì con lo sguardo il dito della figlia scorrere di fianco e sopra e sotto la lapide di Marta e iniziò a percorrere ogni fila come ipnotizzato, anche se ormai conosceva a memoria quasi ogni nome, ogni data, ogni sorriso. Tra volti maturi o anziani, quelli di tanti, troppi, giovani e giovanissimi. La maggior parte di loro aveva seguito lo stesso destino di Marta, e molti era stato lui stesso a trovarli o a cercare di aiutarli nello stesso gesto inutile che in ognuna di quelle notti moltiplicava il dolore fino a renderlo quasi banale nella sua ripetitività. E con il tempo si era ritrovato a guardare con distacco ciascun grido d’impotenza e disperazione di quelli come lui, padri e madri. Silvia si era sollevata sulla punta dei piedi per sfiorare la foto con le labbra. ― Io sono pronta, papà ― disse poi, guardandolo, in attesa. Lui accarezzò la pietra liscia e annuì.